Manju, dolcetti giapponesi con anko
Non mi ricordo più se a Kyoto oppure a Fukuoka, ho mangiato per la prima volta questi dolcetti buonissimi e morbidissimi.
Ho trovato, in questo interessante sito, i Karintō Manjū, manju in versione fritta. Ho avuto la curiosità di assaggiarli e mi sono piaciuti molto, anche se preferisco la versione al vapore (foto sopra).
Ingredienti per 6-8 Karintō Manjū (fritti o al vapore)
Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire. Aggiungere l'olio e la farina setacciata con il lievito. Mescolare un po' con il cucchiaio e poi con le mani. Dividere in otto pezzi e tirarli con il matterello. Mettere la confettura di azuki (anko) al centro e chiudere
Disporli sopra dei foglietti di carta da forno e cuocerli a vapore, senza mai alzare il coperchio, per 10 minuti.
Sono pronti da gustare!
Se invece si vuole farli fritti, scaldare abbondante olio (nel sito si parla di iniziare con l'olio a 180°C e poi scenderlo a 160°C, ma sembra che sia troppo alto con il risultato di manju troppo neri) quindi viene consigliato di friggerli a 150°C.
Per anko qui la ricetta di Anna
Ho trovato, in questo interessante sito, i Karintō Manjū, manju in versione fritta. Ho avuto la curiosità di assaggiarli e mi sono piaciuti molto, anche se preferisco la versione al vapore (foto sopra).
Manju fritti |
Ingredienti per 6-8 Karintō Manjū (fritti o al vapore)
- 100 g di farina 00
- 60 g zucchero integrale di canna
- 10 g zucchero semolato
- 1 cucchiaino di olio di semi
- 5 cucchiaini di acqua
- 1/2 cucchiaino di backing powder
- olio per friggere
Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire. Aggiungere l'olio e la farina setacciata con il lievito. Mescolare un po' con il cucchiaio e poi con le mani. Dividere in otto pezzi e tirarli con il matterello. Mettere la confettura di azuki (anko) al centro e chiudere
Disporli sopra dei foglietti di carta da forno e cuocerli a vapore, senza mai alzare il coperchio, per 10 minuti.
Sono pronti da gustare!
Se invece si vuole farli fritti, scaldare abbondante olio (nel sito si parla di iniziare con l'olio a 180°C e poi scenderlo a 160°C, ma sembra che sia troppo alto con il risultato di manju troppo neri) quindi viene consigliato di friggerli a 150°C.
Ciao Ornella, dopo molto tempo torno a trovarti e mi scuso della lunga assenza (ti garantisco, giustificata). Questi manjou hanno l'aria di essere un po' come le nostre frittelle, ma sono sicuro che il gusto è differente e, se trovo l'ultimo ingrediente, provo a farli. Un amichevole abbraccio a tutta la famiglia.
RispondiEliminaNiente male questi manju, anche fritti? E' la prima volta che ne sento parlare, ma si sa che io ci abito solo in Giappone, non sono molto attenta ai cambiamenti delle ricette tradizionali.
RispondiEliminaBrava anche a fare anko, è facile trovare azuki da te?
Un abbraccio carissima!
Non sono proprio niente male, ma per me i classici sono più buoni! Si trovano tantissimi prodotti giapponesi nei negozi etnici, fra cui anche anko..e ne sono felicissima. Un abbraccio carissima e buon sabato :-)
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