Moustalevrià
Eccomi qua, ieri mattina sono andata al mercatino della frutta e verdura ed ora posso spiegarvi uno dei tantissimi modi per fare, sia il mosto, che il petimèzi alla ellenikà.
Ho chiesto e letto ma ogni ricetta è diversa! Sempre così, mai che capisca qual'è quella tradizionale se non ho a disposizione quella della suocera. C'è chi usa la cenere della legna per ottenere un mosto più limpido, chi il succo lo adopera appena spremuto, chi lo fa bollire...Come sempre ho fatto di testa mia, ascoltando solamente un piccolo parere della cognata, la quale mi ha consigliato la bollitura.
Per provare ho comprato poca uva rosata, ma mi sono pentita dopo aver assaggiato il moustalevrià preparato con il mosto fatto in casa!
Oggi c'è un altro mercatino....
Qualche consiglio: per fare un bel petimèzi scuro preferite l'uva nera, succosa e molto dolce. Invece per il fare il moustalevrià potete usare quella bianca sultanina dolcissima o meglio ancora rosata come faccio io. In ogni caso lavatela e asciugatela molto bene.
Per circa 750 g di mosto:
1,500 kg di uva
Per circa 50 g di petimèzi:
200 g di mosto
Lavare l'uva e asciugarla, quindi con le mani schiacciare bene tutti gli acini. Raccogliere il tutto in un canovaccio, (mi raccomando che non sia stato risciacquato con ammorbidente) e strizzare sopra una casseruola per far uscire più succo possibile. Mettere il succo ottenuto a bollire per 8-10 minuti togliendo la schiuma che si formerà in superficie. Ritirare la pentola da sopra il fuoco, versare il mosto in una caraffa e lasciare riposare finché non si deposita.
Mosto lasciato riposare una notte
Per il petimèzi prendere il mosto subito dopo il procedimento sopra, senza lasciarlo riposare, e farlo bollire pian piano finché non si riduce ad un quarto e non sarà diventato denso come uno sciroppo. Semplice, semplice! Ma attenzione non fate come me che per qualche secondo di disattenzione è diventato troppo denso! Vi metto le foto così capirete.
Petimèzi fatto da me, troppo cotto
Petimèzi acquistato, la giusta consistenza
Ora per fare il moustalevrià la ricetta base è composta da 1 a 4, cioè se abbiamo 4 bicchieri di mosto ci servirà un bicchiere di farina.
C'è chi sostituisce con l'amido di mais, chi con il semolino ma il classico lo dice anche la parola composta “moust-”(mosto) “alevrià” (farinata).
Dunque per prima cosa, pian piano e magari filtrandolo di nuovo con un canovaccio, prendere il mostro più in superficie, più limpido e misurare a bicchieri. Fare sciogliere ben bene la farina con un po' di mosto, per non creare grumi, poi mettere tutto sul fuoco e, continuando a mescolare, fare bollire per qualche minuto.
Quindi sistemare in un piatto, cospargere di cannella a piacimento, noci tritate e aspettare il completo raffreddamento, anzi da frigorifero è ancora meglio.
Quindi sistemare in un piatto, cospargere di cannella a piacimento, noci tritate e aspettare il completo raffreddamento, anzi da frigorifero è ancora meglio.